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Amendolara Marina POLLINO Parco Nazionale
 

La Lista:
Indirizzo: Via Donna Dora Pucci, 1
87071 Amendolara Marina (CS) Italia
Tel. Info e Prenotazioni
+39 338 7740226
+39 392 0426656
+39 3920467142



Email:agriturismolalista@gmail.com

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Storia e punti di interesse su Amendolara Marina in Calabria.

IL PAESE DI AMENDOLARA
(m.l.m. 237 ab. 3.205)


Amendolara prende il nome dalla grande quantità di mandorle che ha prodotto in tempi passati (Amigdalaria = mandorleto), anche se attualmente una piccola piantagione del frutto è presente solo nel pianoro della Lista.
I continui ritrovamenti archeologici fanno ritenere che il nucleo abitativo esistesse già nell'età neolitica e protostorica (XVI-VII sec.a.C.), nell'età del bronzo e prima della colonizzazione greca (VI sec. A.C.), quando il mitico Epeo (ideatore e realizzatore del cavallo di Troia) guidò un gruppo di coloni che si insediarono nella zona e fondarono la città di Lagaria. Alcuni ritrovamenti al Piano della Lista attestano la presenza in epoca successiva dei Romani che attratti dal paesaggio impiantarono nella zona della Masseria Lista una stazione di riposo, e quindi di posta, della via consolare litoranea (Statio ad vicesimum = ventesima stazione della litoranea ionica).
La città di Lagaria, forse abbandonata, forse distrutta, scomparve con la caduta di Sibari (510 a.C.). Un gran numero di tombe sono state ritrovate nel territorio della Madonna della Salute (masseria Lista) unitamente a tracce di insediamenti romani sotto forma di abitazioni e di un imponente acquedotto.
Segue un lungo periodo di scarse testimonianze che riprendono nel X ed XI secolo d.C. (pieno Medio Evo) quando monaci Basiliani costruiscono nei tipici altipiani del Paese una serie di chiese e cappelle: Cappella dell'Annunziata, Cappella di S. Giovanni, (unica con pianta a quadrifoglio, tipica dell'Armenia).
Al tardo Medio Evo (XIV / XV secolo) si fanno risalire la chiesa di Santa Maria, quella di S. Margherita Vergine e Martire ed il Castello Normanno.
Al Rinascimento (XV/XVI secolo, periodo che segue immediatamente il Medio Evo e precede l'epoca cosiddetta moderna) si collegano il Convento, la chiesa dei Domenicani e la Torre Saracena del Capo Spulico, oggi denominata "Torre spaccata".
Amministrativamente la città di Amendolara nel 1215 fu sottoposta alla signoria di Ruggieri, detto il Giustiziere di Calabria, quindi passò a Tommaso De Barone, ai Della Mura, ai Mura, ai Cognetti, Sanfelice, Sanseverino, ai Marcello Pignone, a Diana de Loffredo e dal 1627 al 1806 ai Pignatelli Bellosguardo nel pieno dell'epoca cosiddetta "moderna" che va a concludersi storicamente con il Congresso di Vienna del 1815 per sfociare nell'epoca della seconda rivoluzione industriale.
Nel 1881 Amendolara era a capo di un Circondario che comprendeva Castroregio, Casalnuovo (oggi Villapiana), Trebisacce, Montegiordano, Albidona, Roseto capo Spulico.

Ambiente paesistico
Particolare è l'orografia del terreno che si presenta con una serie di pianori, degradanti verso il mare, fra i torrenti Avena, Ferro e Straface. Il nucleo abitativo è diviso tra il Paese e la Marina che distano tra loro poco meno di 4 Km.

Patrimonio storico-artistico ed archeologico
Chiesetta dell'Annunziata:
In località piano della Lista. Di origine medievale, presenta pianta a cupola di tipo bizantino ed un pregevole ciclo di affreschi con un simbolismo bizantino-medievale fatto di temi cristiani e pagani.

Chiesa Parrocchiale:
dedicata a Santa Margherita. Di origine medievale ha subito molti rimaneggiamenti. Bello il portale del '400.

Chiesetta di S. Maria:
La cupola, illuminata da quattro monofore, è di stile bizantino come anche l'abside.

Il Castello:
Restaurato nel 1239 ad opera di Federico II° ha subito parecchi rimaneggiamenti. All'interno un affresco della fine del XIII secolo raffigurante la Crocefissione. Un altro affresco raffigura l'Onnipotente benedicente, racchiuso in una mandorla che è sorretta da due Angeli.

Palazzo Grisolia:
Ex Convento dei Domenicani, in contrada Timpone, fu costruito nel 1492 e, dopo la metà del '700, fu trasformato in palazzo-fortezza. Bella la facciata e il cortile interno. L'annessa chiesa è di stile tardo-barocco.

Museo archeologico:
Raccoglie una grande quantità di reperti che testimoniano le varie civiltà che si sono succedute in tutto il territorio. Le migliaia di pesi fittili, ritrovati nel pianoro S.Nicola, alcuni con iscrizioni in greco, testimoniano che la tessitura della lana aveva raggiunto proprio in Amendolara un livello artigianale elevato, quasi industriale; mentre oggi l'arte della tessitura di coperte, tovagliati fini, scialli e borse è conservata in molti Paesi di tutta la Calabria e quella dei tappeti solo in alcuni paesi della Pre-Sila.

Servizi ed altre risorse complementari.
In Paese si svolgono numerosi eventi, fiere e mercati, in particolare il 4 agosto la fiera di S. Domenico e l'ultimo sabato di aprile mercato e fiera. Il primo venerdì di ogni mese si tiene un mercatino ad Amendolara Marina, mentre la terza domenica di ogni mese c'è mercato nel centro storico.
Il 17 gennaio si festeggia S.Antonio Abate e il 19 marzo San Giuseppe sul pianoro che porta il nome del Santo.
L'ultima domenica di aprile grandi festeggiamenti in onore di S. Vincenzo, patrono del Paese. Per tre notti di seguito i "Fucarazzi" enormi falò, illuminano la notte per celebrare la fine dell'inverno. Ad Amendolara Marina, in luglio, si svolge una processione a mare in onore di San Francesco, mentre in agosto si festeggia San Rocco. La festa di S. Lucia, il 13 dicembre, è un'occasione per mangiare la "Cuccia", una pietanza a base di grano bollito.
Facilmente raggiungibile da Amendolara è il bosco di Straface (800 m.), ricco di querce e pini, dove, presso la Chiesetta della Madonna delle Grazie, la prima domenica di settembre, si svolge la festa in onore della Madonna. Sempre nel bosco di Straface, in località Trasullo, una sorgente d'acqua purissima disseta i tanti gitanti. Un'altra escursione consigliabile al Timpone Vetrici che ha un'area verde attrezzata.
Per gli appassionati, non può mancare una visita agli scavi archeologici in località San Nicola, dove sono stati portati alla luce resti di un abitato ellenico (VII-VI a.C.) e un'altra alla contrada San Giovanni dove si trovano i ruderi di una Chiesetta bizantina.

Una passeggiata, poi, per vedere la Torre di guardia di Capo Spulico, Torre Spaccata, dove, nel mare di fronte, si vuole che si ergesse l'isola di Ogigia cantata da Omero.
Leggenda a parte, una cosa è certa e cio' che in questo tratto di mare si trova una secca, forse un tempo affiorante, denominata Banco di Amendolara.
Alla Marina, di recente, è stata allestita, nella zona detta "dei marinai" un'area con due depositi/alaggio per barche da diporto e un centro scuola di attività subacquee con ricarica delle bombole.
Da non perdere la degustazione nella stagione adatta - dei prelibati piselli e, durante tutto l'anno, dei salumi tipici (particolari: il guanciale, la salsiccia piccante stagionata, la soppressata).

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