IL PAESE DI AMENDOLARA
(m.l.m. 237 ab. 3.205)
Amendolara prende il nome dalla grande quantità di mandorle
che ha prodotto in tempi passati (Amigdalaria = mandorleto),
anche se attualmente una piccola piantagione del frutto è
presente solo nel pianoro della Lista.
I continui ritrovamenti archeologici fanno ritenere che il
nucleo abitativo esistesse già nell'età neolitica e
protostorica (XVI-VII sec.a.C.), nell'età del bronzo e prima
della colonizzazione greca (VI sec. A.C.), quando il mitico
Epeo (ideatore e realizzatore del cavallo di Troia) guidò un
gruppo di coloni che si insediarono nella zona e fondarono la
città di Lagaria. Alcuni ritrovamenti al Piano della Lista
attestano la presenza in epoca successiva dei Romani che
attratti dal paesaggio impiantarono nella zona della Masseria
Lista una stazione di riposo, e quindi di posta, della via
consolare litoranea (Statio ad vicesimum = ventesima stazione
della litoranea ionica).
La città di Lagaria, forse abbandonata, forse distrutta,
scomparve con la caduta di Sibari (510 a.C.). Un gran numero
di tombe sono state ritrovate nel territorio della Madonna
della Salute (masseria Lista) unitamente a tracce di
insediamenti romani sotto forma di abitazioni e di un
imponente acquedotto.
Segue un lungo periodo di scarse testimonianze che riprendono
nel X ed XI secolo d.C. (pieno Medio Evo) quando monaci
Basiliani costruiscono nei tipici altipiani del Paese una
serie di chiese e cappelle: Cappella dell'Annunziata, Cappella
di S. Giovanni, (unica con pianta a quadrifoglio, tipica
dell'Armenia).
Al tardo Medio Evo (XIV / XV secolo) si fanno risalire la
chiesa di Santa Maria, quella di S. Margherita Vergine e
Martire ed il Castello Normanno.
Al Rinascimento (XV/XVI secolo, periodo che segue
immediatamente il Medio Evo e precede l'epoca cosiddetta
moderna) si collegano il Convento, la chiesa dei Domenicani e
la Torre Saracena del Capo Spulico, oggi denominata "Torre
spaccata".
Amministrativamente la città di Amendolara nel 1215 fu
sottoposta alla signoria di Ruggieri, detto il Giustiziere di
Calabria, quindi passò a Tommaso De Barone, ai Della Mura, ai
Mura, ai Cognetti, Sanfelice, Sanseverino, ai Marcello
Pignone, a Diana de Loffredo e dal 1627 al 1806 ai Pignatelli
Bellosguardo nel pieno dell'epoca cosiddetta "moderna" che va
a concludersi storicamente con il Congresso di Vienna del 1815
per sfociare nell'epoca della seconda rivoluzione industriale.
Nel 1881 Amendolara era a capo di un Circondario che
comprendeva Castroregio, Casalnuovo (oggi Villapiana),
Trebisacce, Montegiordano, Albidona, Roseto capo Spulico.
Ambiente paesistico
Particolare è l'orografia del terreno che si presenta con una
serie di pianori, degradanti verso il mare, fra i torrenti
Avena, Ferro e Straface. Il nucleo abitativo è diviso tra il
Paese e la Marina che distano tra loro poco meno di 4 Km.
Patrimonio storico-artistico ed archeologico
Chiesetta dell'Annunziata:
In località piano della Lista. Di origine medievale, presenta
pianta a cupola di tipo bizantino ed un pregevole ciclo di
affreschi con un simbolismo bizantino-medievale fatto di temi
cristiani e pagani.
Chiesa Parrocchiale:
dedicata a Santa Margherita. Di origine medievale ha subito
molti rimaneggiamenti. Bello il portale del '400.
Chiesetta di S. Maria:
La cupola, illuminata da quattro monofore, è di stile
bizantino come anche l'abside.
Il Castello:
Restaurato nel 1239 ad opera di Federico II° ha subito
parecchi rimaneggiamenti. All'interno un affresco della fine
del XIII secolo raffigurante la Crocefissione. Un altro
affresco raffigura l'Onnipotente benedicente, racchiuso in una
mandorla che è sorretta da due Angeli.
Palazzo Grisolia:
Ex Convento dei Domenicani, in contrada Timpone, fu costruito
nel 1492 e, dopo la metà del '700, fu trasformato in
palazzo-fortezza. Bella la facciata e il cortile interno.
L'annessa chiesa è di stile tardo-barocco.
Museo archeologico:
Raccoglie una grande quantità di reperti che testimoniano le
varie civiltà che si sono succedute in tutto il territorio. Le
migliaia di pesi fittili, ritrovati nel pianoro S.Nicola,
alcuni con iscrizioni in greco, testimoniano che la tessitura
della lana aveva raggiunto proprio in Amendolara un livello
artigianale elevato, quasi industriale; mentre oggi l'arte
della tessitura di coperte, tovagliati fini, scialli e borse è
conservata in molti Paesi di tutta la Calabria e quella dei
tappeti solo in alcuni paesi della Pre-Sila.
Servizi ed altre risorse complementari.
In Paese si svolgono numerosi eventi, fiere e mercati, in
particolare il 4 agosto la fiera di S. Domenico e l'ultimo
sabato di aprile mercato e fiera. Il primo venerdì di ogni
mese si tiene un mercatino ad Amendolara Marina, mentre la
terza domenica di ogni mese c'è mercato nel centro storico.
Il 17 gennaio si festeggia S.Antonio Abate e il 19 marzo San
Giuseppe sul pianoro che porta il nome del Santo.
L'ultima domenica di aprile grandi festeggiamenti in onore di
S. Vincenzo, patrono del Paese. Per tre notti di seguito i "Fucarazzi"
enormi falò, illuminano la notte per celebrare la fine
dell'inverno. Ad Amendolara Marina, in luglio, si svolge una
processione a mare in onore di San Francesco, mentre in agosto
si festeggia San Rocco. La festa di S. Lucia, il 13 dicembre,
è un'occasione per mangiare la "Cuccia", una pietanza a base
di grano bollito.
Facilmente raggiungibile da Amendolara è il bosco di Straface
(800 m.), ricco di querce e pini, dove, presso la Chiesetta
della Madonna delle Grazie, la prima domenica di settembre, si
svolge la festa in onore della Madonna. Sempre nel bosco di
Straface, in località Trasullo, una sorgente d'acqua purissima
disseta i tanti gitanti. Un'altra escursione consigliabile al
Timpone Vetrici che ha un'area verde attrezzata.
Per gli appassionati, non può mancare una visita agli scavi
archeologici in località San Nicola, dove sono stati portati
alla luce resti di un abitato ellenico (VII-VI a.C.) e
un'altra alla contrada San Giovanni dove si trovano i ruderi
di una Chiesetta bizantina.
Una passeggiata, poi, per vedere la Torre di guardia di
Capo Spulico, Torre Spaccata, dove, nel mare di fronte, si
vuole che si ergesse l'isola di Ogigia cantata da Omero.
Leggenda a parte, una cosa è certa e cio' che in questo tratto
di mare si trova una secca, forse un tempo affiorante,
denominata Banco di Amendolara.
Alla Marina, di recente, è stata allestita, nella zona detta
"dei marinai" un'area con due depositi/alaggio per barche da
diporto e un centro scuola di attività subacquee con ricarica
delle bombole.
Da non perdere la degustazione nella stagione adatta - dei
prelibati piselli e, durante tutto l'anno, dei salumi tipici
(particolari: il guanciale, la salsiccia piccante stagionata,
la soppressata). |